sabato 18 aprile 2009

Il suicidio dell'Europa

Ieri la Segreteria di Stato ha diffuso un comunicato sulla incresciosa vicenda della risoluzione della Camera dei Rappresentanti del Belgio, in cui si chiedeva al proprio governo di "condannare le dichiarazioni inaccettabili del Papa in occasione del suo viaggio in Africa e di protestare ufficialmente presso la Santa Sede".

Il comunicato fa giustamente notare che si tratta di un fatto senza precedenti; ma non aggiunge che si tratta pure di un fatto di una gravità inaudita. Non sono un diplomatico; so che in questo campo bisogna pesare le parole; ma, sinceramente, a me sembra che "prendere atto con rammarico" e "deplorare", in un caso del genere, sia un po' poco. Capisco che nessuno voglia in questo momento una crisi diplomatica; e da entrambe le parti, con la visita dell'Ambasciatore belga in Segreteria di Stato e col comunicato di quest'ultima, si voglia chiudere la questione; ma la questione non si chiude, perché la risoluzione del Parlamento belga è solo la punta di un iceberg. Essa ci fa capire quale sia la realtà dell'Europa odierna. Hai voglia a parlare di "radici cristiane" dell'Europa; questa è l'Europa che abbiamo davanti, con i suoi valori, agli antipodi dai valori cristiani: aborto, eutanasia, contraccezione, profilattico, unioni omosessuali, pedofilia, ecc. A che serve sforzarsi di mantenere rapporti di buon vicinato, "relazioni diplomatiche" con questa Europa? Molto meglio denunciare pubblicamente la deriva secolarista del Continente, che, a quanto pare, non è più questione di singoli, gruppi, partiti o movimenti, ma è arrivata a livello istituzionale, e quindi a tale livello deve essere affrontata. Un tempo i Papi scioglievano i sudditi dal giuramento di fedeltà al re o all'imperatore; oggi non ci sono più né imperatori né giuramenti di fedeltà; ma si potrebbe cominciare col denunciare la legittimità di certi poteri politici o invitare i cattolici alla disobbedienza civile. Qualcuno penserà che, come al solito, sto esagerando. Ma la situazione è talmente grave che richiede interventi eccezionali.

In ogni caso, a prescindere da ciò che la Chiesa farà (o non farà) in tali circostanze, una cosa è certa: questa Europa è destinata a morire. Perché preoccuparsi della strisciante conquista musulmana dell'Europa? Vivere sotto l'Islam non sarà certo peggio che vivere in questa Europa. Con una differenza: che i musulmani, come i barbari di tanti secoli fa, potranno diventare cristiani e iniziare una nuova civiltà.