domenica 12 luglio 2009

XV domenica "per annum"

«Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri».

In tale versetto troviamo l'essenza dell'apostolato.

1. Esso è, innanzi tutto, una vocazione ("chiamò a sé i Dodici"). Non siamo noi che abbiamo deciso di seguire Gesú; è lui che ci ha chiamato: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi" (Gv 15:16).

2. In secondo luogo, esso è una missione ("prese a mandarli a due a due"). Anche in questo caso, non siamo noi che abbiamo deciso di andare; ma è lui che ci ha mandato. L'apostolato non è il risultato di una iniziativa personale, ma l'esecuzione di un compito che ci è stato affidato.

3. Solitamente, quando Gesú affida un incarico, insieme con questo dà pure la grazia necessaria per adempierlo ("dava loro potere sugli spiriti impuri"). Quando ci chiede di compiere una missione, non ci lascia soli; non ci dice: "Va' e arràngiati". Ci dice piuttosto: "Va', io sono con te, e ti dono tutto ciò che è necessario per l'assolvimento del tuo compito. Quello che devi fare, puoi farlo. Se non riesci a farlo, è colpa tua, della tua timidezza, della tua pigrizia, della tua paura, della tua poca fede. Non accusare me: io ti do tutto ciò che ti è necessario per portare a termine l'incarico che ti affido; ti rendo partecipe dei miei stessi poteri soprannaturali; con essi puoi fare tutto. L'unica cosa che ti viene chiesta è di fidarti di me, di non contare sulle tue risorse. Ti bastano un bastone e un paio di sandali.
Tu va'; al resto ci penso io. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28:20)".