domenica 19 luglio 2009

XVI domenica "per annum"

«Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose».

Certamente il vangelo odierno mette in risalto l'umanità di Gesú, che si commuove di fronte alle folle e ai loro bisogni, materiali e spirituali. Sono dei poveri sbandati: hanno bisogno di una guida. Sono affamati: Gesú moltiplicherà per loro i pani. Ma, ancor prima della fame materiale, Gesú soddisfa la loro fame spirituale: "si mise a insegnare loro molte cose".

Ma nel testo citato possiamo vedere anche un'icona di tutta l'esistenza terrena di Gesú, a partire dal mistero dell'incarnazione. Facendosi uomo, il Figlio di Dio vide di fronte a sé l'umanità allo sbando: "pecore che non hanno pastore". E ne ebbe compassione. E per questo accettò di diventarne il pastore: il "buon pastore", il vero, l'unico pastore dell'umanità.

La condizione dell'umanità non è cambiata. Nonostante i tanti leader che continuamente le si propongono e nelle cui mani le folle ripongono le loro speranze, gli uomini continuano a errare come "pecore che non hanno pastore". Perché solo uno è il Pastore che ha veramente a cuore la loro sorte, non fa il proprio interesse ed è disposto a dare (e di fatto ha dato) la sua vita per loro. Solo in Cristo l'umanità ritrova sicurezza, unità e pienezza di vita.